Nel nostro paese rispetto a qualche anno fa nelle competizioni, c’e stato un grandissimo calo nel numero delle coppie delle categorie juveniles junior e youth.

Questo, dal mio punto di vista, può essere causato da alcuni fattori, in primis senza dubbio lo scarso interesse che i media hanno nella promozioni e divulgazione della danza sportiva come attivita agonistica e stile di vita, infatti sono molto sporadiche le trasmissioni televisive che trattano della nostra passione o i giornali che pubblicano articoli a riuguardo.

La danza sportiva è uno sport a tutti gli effetti, perché richiede impegno e passione per raggiungere buoni risultati,  oltre a questo è necessaria anche una notevole preparazione atletica ed artistica.

In secondo luogo un fattore altrettanto importante è quello economico, le lezioni di ballo, soprattutto per i competitori non sono per nulla economiche, il prezzo, per i giovani dovrebbe essere abbassato poiché loro sono il futuro della nostra disciplina sportiva, e in Italia abbiamo una fila lunghissima di nomi che hanno fatto la storia della danze sportiva nel mondo, il problema è che la maggior parte di loro sono molto onerosi.

Oltre a essere uno sport il ballo insegna fin piccoli molti principi che dovrebbero essere alla base della vita, come il rispetto verso le altre persone, soprattutto verso l’altro sesso, la puntualità e l’impegno per raggiungere ciò che ci si è prefissati e che c’è sempre da imparare da tutte le persone che ci circondano.

Penso che tutti noi dobbiamo cercare di avvicinare bambini e ragazzi a questo meraviglioso mondo, facendoli crescere sia come persone che come ballerini, oppure tra qualche anno saranno veramente pochissime le coppie che balleranno ancora nel nostro paese.

Le mie non sono critiche sono solo spunti di riflessione, di una situazione che c’è,si vede, e non possiamo far finta di non notare.

Vi lascio con un video di ciò che succede nei paesi dell’est Europa dove la danza sportiva è nata molti anni dopo rispetto all’Italia ma si è sviluppata in maniera notevolmente diversa.

Alberto Gardin